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Il Deputato Arnaldo Lomuti, ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministro degli Interni Piantedosi, sulle fatiscenti condizioni, strutturali e gestionali in cui versa il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di  Palazzo San Gervasio, luogo inadeguato a trattenere stranieri privi di un regolare permesso di soggiorno. in passato, il parlamentare lucano aveva visitato già due volte il centro in questione, denunciando quanto riportato nel servizio di Striscia la Notizia, andato in onda in questi giorni. da allora nulla è cambiato. per questi motivi ha deciso di depositare una interrogazione nella quale vengono riportate le condizioni della struttura. Dormitori composti da piccole stanze che accolgono 4 persone con i letti a tavolo fatti di cemento, i bagni sono senza porte e i pavimenti sono di terra battuta. Un luogo dove l’unico ambiente che si prospetta all’esterno è una specie di gabbia di metallo che si affaccia sul piazzale interno del CPR. Un centro dove non esistono né attività di mediazione culturale, ne spazi comuni (anche solo per per il consumo dei pasti). Situato in un luogo isolato e senza collegamenti, tant’è che gli stranieri ospitati, quando vengono rilasciati, devono fare molti chilometri per raggiungere il centro abitato più vicino. Infine, dalle notizie riportate, si documenta una pratica che pare diffusa in questi centri, ovvero la somministrazione contro la propria volontà di psicofarmaci e di sedativi come Rivotril, Tavor e Talofen. Insomma, una struttura che farebbe apparire le carceri come Hotel a 5 Stelle (a detta di chi in quel centro è stato trattenuto). I CPR dovrebbero essere dei luoghi di trattenimento del cittadino straniero in attesa di esecuzione di provvedimenti di espulsione. Servono a identificare e rimpatriare gli immigrati irregolari, ovvero gli stranieri che vengono fermati in territorio italiano privi di un permesso di soggiorno regolare. In tali strutture lo straniero deve essere trattenuto per un periodo di 30 giorni, ma la misura è prorogabile fino ad un massimo di 90 giorni. Non è la prima volta che il C.P.R. di Palazzo San Gervasio finisce sotto i riflettori della cronaca locale e nazionale. Già il settimanale “Panorama”, considerava il C.P.R. Lucano tra i più pericolosi d’Italia. L’Osservatorio Migranti Basilicata, (O.M.B.), riporta di angherie verso i trattenuti e parenti, di restrizioni alle udienze degli avvocati, della rottura di fotocamere dei cellulari, della privazione ad ogni possibilità di connettersi alla rete internet. Il report di A.S.G.I. (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) sul C.P.R. di Palazzo San Gervasio, descrive una condizione di isolamento, in cui il diritto alla difesa viene ostacolato e  quello alla salute fisica e psicologica non viene rispettato. Lomuti ha ricordato al Ministro che la legge impone che allo straniero trattenuto nel centro, vanno assicurati adeguati standard igienico-sanitari e abitativi, con modalità tali da assicurare la necessaria informazione relativa al suo status, l’assistenza e il pieno rispetto della sua dignità. Ma evidentemente, questo non sempre viene accade. Per questi motivi, Lomuti chiede la chiusura del centro oggetto della sua interrogazione. Inoltre, il Deputato M5S, chiede al Ministro dell’Interno di conoscere l’importo complessivo dei finanziamenti pubblici ad oggi destinati all’ammodernamento del C.P.R. di Palazzo San Gervasio con il resoconto degli interventi realizzati.