Dopo l'incontro pubblico tenutosi il 17 aprile scorso nella sala consiliare del Comune di Policoro, l'Associazione "Difendiamo il Territorio" sente la necessità di ribadire con forza le motivazioni del proprio dissenso in merito alla costruzione di una centrale a biogas nel territorio comunale. Attraverso questo comunicato, l'Associazione intende chiarire la propria posizione, sgomberare il campo da fraintendimenti e rinnovare l'invito a un confronto costruttivo che coinvolga tutte le parti interessate.
L’Associazione Difendiamo il Territorio dopo l’incontro pubblico, dalla stessa richiesto, il 17 aprile u.s., sente la necessità di confermare le motivazioni del proprio dissenso e chiarire alcuni aspetti che hanno ingenerato polemiche.
Intendiamo, infatti, sottolineare che non è contraria alla centrale a biogas in sé, ma alla scelta del sito dove la stessa verrà costruita e alle possibili ricadute ambientali che potranno derivarne.
Come detto in occasione dell’incontro di cui sopra, il sito scelto ricade in un areale agricolo che risulta essere, a nostro parere, non inidoneo ad ospitare una centrale di tale portata.
Le preoccupazioni, nello specifico, riguardano:
* le possibili ricadute ambientali che si ripercuoterebbero su coltivazioni agricole specializzate (rinomate su tutto il territorio nazionale);
* la prossimità ad un’area diffusamente abitata da oltre 1500 persone (zona Pantano);
* la rete viaria non adeguata a sopportare il carico di traffico che dall’installazione dell’impianto ne deriverebbe;
* la vicinanza al centro abitato di Policoro.
Sempre nell’incontro del 17 aprile, “Difendiamo il territorio” ha sottolineato la necessità di una concertazione con il comune di Policoro per l’individuazione di un’area idonea alla realizzazione di queste centrali, opportunamente distanziata sia dal centro abitato che dalle aree a forte specializzazione agricola, per minimizzare ancor di più gli effetti indesiderati che ne potrebbero derivare.
L’Associazione sottolinea che la scelta della collocazione di centrali di questa natura non possa passare dal semplice accordo tra due privati.
La disponibilità al confronto dei proponenti sarebbe dovuta avvenire in una fase precedente alle autorizzazioni ottenute; troppo semplice confrontarsi ora, pensando di avere già la vittoria in tasca.
L’Associazione chiede a gran voce che le polemiche lascino spazio ad un tavolo di confronto aperto che coinvolga maggioranza, opposizione e associazioni di categoria (al momento assenti), per trovare elementi di ragionevolezza comuni che permettano di gestire al meglio la problematica evitando il crescere del malcontento e della rabbia dei cittadini.
Francesco Acinapura
Presidente e portavoce Associazione “Difendiamo il Territorio”