Dopo decenni di silenzio, archiviazioni frettolose e verità mai chiarite, Olimpia Orioli — la "mamma coraggio" — torna a lanciare un accorato appello alla coscienza civile e istituzionale del Paese. Il caso di suo figlio Luca, trovato morto in circostanze mai chiarite, non può essere chiuso con spiegazioni lacunose e contraddittorie. In questo nuovo messaggio pubblico, Olimpia si rivolge con forza ai cittadini, alle associazioni e al Presidente della Repubblica, chiedendo la riapertura delle indagini e la revisione di una vicenda che grida giustizia. Non solo per Luca, ma per lo stesso principio di diritto su cui dovrebbe poggiare uno Stato degno di questo nome. La sua voce è quella di una madre, ma anche quella di una battaglia collettiva contro l'oblio e l'impunità.
Per Luca, per la Verità, per Tutti noi
Sono passati trentasette anni da quella notte del 23 marzo 1988, quando Luca Orioli e Marirosa Andreotta furono trovati morti a Policoro, in circostanze ancora oggi avvolte nel mistero. Troppi silenzi, troppi errori, troppi indizi trascurati. E troppe verità negate.
La versione ufficiale parlò di un incidente domestico. Ma le perizie, i documenti, le fotografie e la tenacia di una madre, Olimpia Fuina, ci hanno mostrato altro: manomissioni, prove scomparse, esami condotti in ritardo o non eseguiti affatto, organi scomparsi dai corpi che avrebbero potuto dire ciò che qualcuno non ha voluto ascoltare.
A questo si aggiunge, oggi, lo sconcerto e la profonda perplessità per l'ennesimo diniego alla richiesta di riapertura delle indagini. Come è possibile ignorare ancora una volta gli interrogativi rimasti senza risposta? Come si può chiudere la porta in faccia a chi chiede, con dignità e forza, semplicemente di conoscere la verità?
Questa non è solo la storia di una famiglia che ha perso un figlio.
E la storia di una verità negata a tutta una comunità, della giustizia che non riesce a farsi strada tra la nebbia dei depistaggi e delle omissioni.
Ci rivolgiamo a voi, donne e uomini di Basilicata, a voi che credete nel valore della giustizia e della verità. Abbiamo il dovere morale di non archiviare questa vicenda nel silenzio. Non possiamo voltare lo sguardo. Lo dobbiamo a Luca, alla sua famiglia, a tutti coloro che attendono verità e giustizia, a tutti noi.
Vi chiediamo di unirvi a questo appello. Di sottoscriverlo. Di condividerlo.
Ogni firma è un segno di memoria, ogni adesione è un passo verso la giustizia. La verità non può morire insieme ai corpi di due ragazzi. Ha bisogno delle nostre voci, della nostra partecipazione, del nostro coraggio civile.
Facciamo luce. Facciamo giustizia. Insieme.
#VeritàPerLuca
#GiustiziaPerTutti