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Dopo decenni di silenzio, archiviazioni frettolose e verità mai chiarite, Olimpia Orioli — la "mamma coraggio" — torna a lanciare un accorato appello alla coscienza civile e istituzionale del Paese. Il caso di suo figlio Luca, trovato morto in circostanze mai chiarite, non può essere chiuso con spiegazioni lacunose e contraddittorie. In questo nuovo messaggio pubblico, Olimpia si rivolge con forza ai cittadini, alle associazioni e al Presidente della Repubblica, chiedendo la riapertura delle indagini e la revisione di una vicenda che grida giustizia. Non solo per Luca, ma per lo stesso principio di diritto su cui dovrebbe poggiare uno Stato degno di questo nome. La sua voce è quella di una madre, ma anche quella di una battaglia collettiva contro l'oblio e l'impunità.

 
"Buongiorno a tutti voi, miei cari amici, che in questi anni di mia solitaria lotta, siete riusciti a darmi la forza di andare avanti a difesa del giusto diritto paritario di tutti alla verità e alla giustizia, sapete quanto sia importante in questo momento essere in tanti a far sentire il nostro ampio comune dissenso all'ennesima chiusura del caso. Inaccettabile, irricevibile sentirsi dire che le risposte sono agli Atti dove in realtà ci sono solo misfatti. Agli Atti non vi sono risposte né logiche, né tecniche, né legali.
Non si può chiudere un caso con il monossido di carbonio smentito dallo stesso perito che lo ha affermato. In realtà ancora non so com'è morto mio figlio. Le cause accidentali ridicole, che hanno cercato a tutti i costi di far prevalere, sono sotto gli occhi di tutti coloro che leggono quegli Atti osceni. Ora credo che nessuno più sia disposto ad accettare simili idiozie.
Comprendo bene che riaprire il caso voglia dire evidenziare le responsabilità di chi quella notte ha insabbiato il caso e che oggi presiede l'ordine degli avvocati di Matera.
Chiediamo tutti insieme al Presidente della Repubblica che ci conceda la revisione del caso, ormai che è palese l'incompatibilità con questa Procura.
Luca è figlio di questa terra e va difeso da tutti. Ve lo chiede Luca, stanco di vedere la sua mamma soffrire tanto senza che il mondo la aiuti a ricostituire lo Stato del giusto diritto, ormai perso da troppo tempo, rimasto inerte.
Faccio APPELLO a tutte le Associazioni italiane , regionali e materane affinché possano contribuire con una iniziativa o partecipazione massiva agli eventi che seguiranno.
GRAZIE INFINITE Olimpia Orioli"
 
APPELLO ALLA COMUNITÀ LUCANA
Per Luca, per la Verità, per Tutti noi
Sono passati trentasette anni da quella notte del 23 marzo 1988, quando Luca Orioli e Marirosa Andreotta furono trovati morti a Policoro, in circostanze ancora oggi avvolte nel mistero. Troppi silenzi, troppi errori, troppi indizi trascurati. E troppe verità negate.
La versione ufficiale parlò di un incidente domestico. Ma le perizie, i documenti, le fotografie e la tenacia di una madre, Olimpia Fuina, ci hanno mostrato altro: manomissioni, prove scomparse, esami condotti in ritardo o non eseguiti affatto, organi scomparsi dai corpi che avrebbero potuto dire ciò che qualcuno non ha voluto ascoltare.
A questo si aggiunge, oggi, lo sconcerto e la profonda perplessità per l'ennesimo diniego alla richiesta di riapertura delle indagini. Come è possibile ignorare ancora una volta gli interrogativi rimasti senza risposta? Come si può chiudere la porta in faccia a chi chiede, con dignità e forza, semplicemente di conoscere la verità?
Questa non è solo la storia di una famiglia che ha perso un figlio.
E la storia di una verità negata a tutta una comunità, della giustizia che non riesce a farsi strada tra la nebbia dei depistaggi e delle omissioni.
Ci rivolgiamo a voi, donne e uomini di Basilicata, a voi che credete nel valore della giustizia e della verità. Abbiamo il dovere morale di non archiviare questa vicenda nel silenzio. Non possiamo voltare lo sguardo. Lo dobbiamo a Luca, alla sua famiglia, a tutti coloro che attendono verità e giustizia, a tutti noi.
Vi chiediamo di unirvi a questo appello. Di sottoscriverlo. Di condividerlo.
Ogni firma è un segno di memoria, ogni adesione è un passo verso la giustizia. La verità non può morire insieme ai corpi di due ragazzi. Ha bisogno delle nostre voci, della nostra partecipazione, del nostro coraggio civile.
Facciamo luce. Facciamo giustizia. Insieme.
#VeritàPerLuca
#GiustiziaPerTutti