Nel 2024, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bari hanno registrato risultati straordinari nella lotta contro i crimini a danno del patrimonio culturale italiano. Con competenza su Puglia e Basilicata, il reparto ha recuperato 3.713 beni culturali tra reperti archeologici, documenti storici e opere d’arte contraffatte, contrastando in modo sempre più efficace il traffico illecito nazionale e internazionale.
Un bilancio operativo in netta crescita
L’attività del Nucleo, rafforzata anche dall’applicazione della Legge n. 22/2022 che ha inasprito le pene per i reati contro il patrimonio culturale, ha mostrato un netto incremento in tutti gli indicatori investigativi rispetto al 2023:
* Furti di beni culturali: denunce in aumento da 27 a 34.
* Scavi clandestini: da 21 a 35 denunce.
* Illecita esportazione: da 17 a 38.
* Reati paesaggistici: da 46 a 65.
* Associazione a delinquere: da 2 a 30.
* Ricettazione: da 51 a 108.
* Danneggiamento: da 8 a 40.
I sequestri hanno riguardato 427 beni librari e archivistici, 3.286 reperti archeologici – di cui 2.213 numismatici – e 22 opere d’arte false, per un valore di mercato illecito stimato in oltre 2,8 milioni di euro.
Il dato forse più incoraggiante è la diminuzione dei furti di beni culturali, passati da 15 a 6. Segno che l’azione preventiva e repressiva dei Carabinieri TPC sta incidendo anche sulla dissuasione delle attività criminali.
Particolare attenzione è stata rivolta al traffico internazionale di reperti archeologici, fenomeno che interessa direttamente le aree della Puglia e della Basilicata, da cui proviene una quota rilevante di reperti destinati al mercato nero estero. Grazie a un attento monitoraggio delle piattaforme e-commerce, sono stati recuperati 415 reperti archeologici databili tra il II e il V secolo a.C., rinvenuti in abitazioni private di professionisti insospettabili.
La tutela del paesaggio ha rappresentato un altro ambito cruciale. Le indagini hanno portato alla denuncia di 54 persone e al sequestro di immobili abusivi edificati in zone tutelate, tra cui le Isole Tremiti e Trani, spesso in totale difformità dai progetti autorizzati. Un lavoro che difende l’identità visiva e storica del territorio.
L’impegno del Nucleo si è concretizzato anche in una robusta azione preventiva:
* 88 controlli su esercizi antiquariali e fiere.
* 9 ispezioni anticrimine in musei, biblioteche e archivi.
* 88 controlli in aree archeologiche a rischio, con l’ausilio delle Soprintendenze e del 6° Nucleo Elicotteri.
* 115 controlli su aree soggette a vincoli paesaggistici.
* 862 consultazioni della Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti.
“ART SHARING”, l’operazione clou dell’anno, ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale composta da 32 persone, dedita a scavi clandestini e traffico internazionale di reperti. Quattro promotori del sodalizio operavano tra Puglia, Basilicata, Campania e Lazio, utilizzando una falsa casa d’aste ad Anversa (Belgio) per esportare illegalmente reperti con documentazione contraffatta. Sono stati recuperati 250 beni culturali, tra cui 31 reperti ceramici in Spagna, 24 monete a Valencia e un sarcofago romano a Bruxelles, ora oggetto di rimpatrio.
Altro episodio di rilievo è stato il rimpatrio, l’11 settembre 2024, di 21 crateri apuli dal Museo “Altes” di Berlino. Frutto di uno scavo illecito negli anni ’80 ad Ascoli Satriano (FG), i vasi erano stati acquistati in buona fede dal museo tedesco. L’azione diplomatica e investigativa dei Carabinieri TPC e della Procura di Foggia ha permesso il loro ritorno in Italia. Ora sono esposti al Museo Nazionale di Villa Giulia a Roma e saranno successivamente trasferiti in strutture museali pugliesi.
Il 2024 si chiude con un bilancio positivo, che sottolinea non solo la determinazione e l’efficacia operativa dei Carabinieri TPC di Bari, ma anche l’importanza della cooperazione internazionale e della normativa aggiornatanella salvaguardia del patrimonio. In un contesto di sfide sempre più sofisticate, il Nucleo si conferma un presidio insostituibile della legalità e della memoria culturale italiana.
