A Policoro cresce il dissenso verso il progetto della centrale a biometano in Via Ancona, con cittadini e associazioni ambientaliste sempre più mobilitati. Mediterraneo No Triv, presieduta da Giovanna Bellizzi, ha ribadito il proprio fermo rifiuto, non per preconcetti ideologici, ma basandosi su un’analisi attenta del progetto e dei rischi associati. Le preoccupazioni riguardano gli impatti già osservati altrove: emissioni di sostanze pericolose come idrogeno solforato, ammoniaca e composti organici volatili, con potenziali conseguenze sulla salute pubblica. Nonostante le garanzie fornite dalla società proponente sulla minimizzazione delle emissioni, i sistemi adottati non assicurano una separazione totale dall’ambiente esterno, lasciando aperta la possibilità di diffusione di odori e inquinanti. Le criticità non si limitano al settore agricolo, vitale per la città, ma potrebbero compromettere l’intero tessuto imprenditoriale, incidendo sulla qualità della vita e sull’attrattiva turistica di Policoro. Bellizzi sottolinea che gli effetti ricadrebbero su tutti i residenti e investitori, e invita alla mobilitazione. Nel frattempo, la protesta è arrivata a Potenza, davanti al Palazzo della Regione. Qui, i membri dell’associazione Difendiamo il territorio hanno organizzato un sit-in, esponendo striscioni per manifestare la loro opposizione. Contemporaneamente, il sindaco di Policoro, Enrico Bianco, insieme al consigliere regionale Piero Marrese e al presidente dell’associazione Difendiamo il Territorio, Francesco Acinapura, è stato ascoltato dalla Terza Commissione consiliare regionale. Acinapura ha illustrato le ragioni dell’inaccettabilità del progetto: la vicinanza a fragoleti e abitazioni, l’assenza di materiali reperibili in loco, l’impatto del traffico veicolare per il trasporto dei rifiuti, la mancanza di un parere della Protezione Civile e l’assenza di una pianificazione regionale per questi impianti. Anche il primo cittadino Bianco ha evidenziato come il Piano regolatore della città non preveda impianti simili nell’area individuata per il progetto. Venerdì prossimo, il Comune presenterà le proprie osservazioni alla conferenza di servizio, un passaggio determinante per il futuro del territorio. A supporto della protesta si è unita l’associazione Cova Contro, da tempo impegnata nella battaglia contro il progetto biogas. La mobilitazione continua a crescere e si fa sempre più intensa, un segnale forte della volontà dei cittadini di proteggere il territorio, la sua identità e il suo futuro.
