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La Corte dei Conti della Calabria ha condannato un dirigente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza al risarcimento di un milione di euro per danno erariale. La sentenza, la n. 229/2025 dell’8 ottobre scorso, è stata emessa dalla Sezione Giurisdizionale di Catanzaro e conferma le risultanze delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Castrovillari, coordinate dal Procuratore regionale Ermenegildo Palma e dal Vice Procuratore generale Giovanni Di Pietro.

L’inchiesta ha riguardato le procedure di approvvigionamento di gas medicali da parte della struttura sanitaria. Secondo quanto accertato, il dirigente, per inerzia amministrativa, non avrebbe provveduto a indire una nuova gara d’appalto per l’affidamento del servizio di fornitura di “gas medicinali puri”. Tale omissione ha comportato il prolungamento del rapporto con una società già assegnataria del servizio, il cui contratto risultava scaduto e mai aggiornato da oltre dieci anni, con l’applicazione di prezzi nettamente superiori a quelli di mercato.

La Procura regionale della Corte dei Conti, sulla base delle risultanze investigative dei Finanzieri, aveva notificato nel 2024 l’atto di citazione in giudizio, contestando la responsabilità amministrativo-contabile e il conseguente danno economico a carico dell’amministrazione pubblica.

Con la sentenza di condanna, la Corte ha riconosciuto la piena sussistenza della responsabilità del dirigente, sottolineando la gravità della condotta omissiva e il danno arrecato alle casse pubbliche.

L’operazione conferma – si legge nella nota della Guardia di Finanza – l’impegno costante della Corte dei Conti e delle Fiamme Gialle nel contrasto alle forme di illegalità economico-finanziaria che danneggiano il bilancio dello Stato e degli enti pubblici, con l’obiettivo di garantire la corretta gestione delle risorse e il loro ritorno alla collettività.