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 Con la nomina della nuova Giunta regionale da parte del Presidente Roberto Occhiuto, la legislatura entra nella sua fase operativa. Da calabrese che vive da anni oltreoceano, ma con la Calabria sempre nel cuore, guardo a questo passaggio con fiducia e rivolgo un augurio sincero al Governatore, ai nuovi Assessori e ai Consiglieri eletti, perché indirizzi e ambizioni si traducano in scelte concrete, misurabili e all’altezza del potenziale della nostra terra.

Chi vive lontano non può sottrarsi a una riflessione sul cammino compiuto: la Calabria resta una terra complessa, segnata da sfide antiche e nodi strutturali ancora aperti; e tuttavia, oggi si avverte un cambio di passo. Il racconto della nostra regione sta evolvendo in una narrazione nuova, capace di attraversare i confini e restituire l’immagine di una Calabria che sa innovare e innovarsi, con lo sguardo puntato in avanti.

Ho sostenuto e continuo a sostenere una visione politica, quella portata avanti in questi ultimi anni dallo stesso Presidente Occhiuto, che rompe con le abitudini sterili del passato. Una Calabria che smette di guardarsi solo dentro e si apre al mondo: internazionale, moderna, ambiziosa. Questo è il passo che serve. E l’internazionalizzazione, se guidata con metodo, non è una parola da convegno: è la leva strategica per valorizzare ciò che si ha già: agroalimentare d’eccellenza, manifattura autentica, turismo, cultura, talento, creatività.

Scrivo da Presidente del Mediterranean Export Innovation Hub (MEIH), realtà che nasce dalla mia esperienza di imprenditore e dall’ascolto quotidiano delle esigenze delle PMI. Per noi internazionalizzare significa metodo e misurabilità: percorsi di preparazione all’export, formazione manageriale, affiancamento su prodotto e prezzi, incontri mirati con acquirenti esteri e una regia unica che accompagni l’impresa dalla strategia al contratto, dalla promozione alla distribuzione.

Con il MEIH stiamo mettendo a punto un progetto completo da presentare alla Regione. In pratica: corsi e masterclass per i settori chiave, supporto digitale per far conoscere meglio i marchi, incontri B2B con buyer internazionali (in Calabria e all’estero) e assistenza pratica su regole, documenti e canali di vendita fuori Italia. Chiederemo di attivare insieme un tavolo di lavoro con obiettivi chiari e verificabili: quante imprese partecipano, quanti accordi si chiudono, quanti nuovi canali si aprono e di quanto cresce l’export in 12–18 mesi. Senza numeri chiari, le politiche restano buone intenzioni; con i numeri, diventano risultati.

La Calabria ha tutto ciò che serve per competere: materie prime, saper fare, ospitalità, creatività. Ma da soli questi elementi non bastano. Senza un sistema capace di organizzarli, tutto resta bloccato allo stadio del potenziale. È tempo di farlo maturare.

Il capitale decisivo resta quello umano: in chi resta, in chi rientra e in chi — come molti di noi — vive all’estero senza smettere di credere nella propria terra. Da qui occorre partire, trasformando questa energia diffusa in una rete operativa che connetta competenze, relazioni e accessi ai mercati internazionali. Non è memoria né nostalgia, è strategia: riconoscere la diaspora e metterla a regime può attivare sviluppo, aprire canali commerciali, attirare investimenti e far circolare saperi.

In questa direzione, come Presidente della Confederazione Italiani nel Mondo – America Centrale e New York e membro della Consulta dei Calabresi all’Estero, lavoro con l’obiettivo di mettere a sistema la diaspora come vero asset della crescita regionale, privilegiando progetti concreti, obiettivi chiari e indicatori di risultato.

Ora serve un impegno chiaro delle istituzioni: ascoltare, aprire spazi reali, valorizzare chi può contribuire e costruire un rapporto stabile e produttivo con la comunità calabrese nel mondo. Solo così fiducia, competenze e reti maturate nel tempo diventano risultati misurabili per la Calabria.

Al Presidente Occhiuto, alla Giunta e al nuovo Consiglio regionale va il mio augurio più sincero: metter mano a una terra che si affermi nel mondo non soltanto per le eccellenze, ma per una governance rigorosa, coerente e misurabile, proporzionata al suo potenziale. In molti dei consiglieri eletti riconosco la volontà di lavorare in questa direzione. Non è questione di appartenenza politica, ma di attitudine: servono coraggio, concretezza, capacità di stare nei passaggi con determinazione.

Da parte mia, l’impegno resta lo stesso. Continuerò a rappresentare e sostenere la Calabria nel mondo con la stessa passione di sempre, con senso di responsabilità e con un solo obiettivo: contribuire a farla crescere. Le aspettative sono alte, le sfide complesse, ma le condizioni per cambiare passo davvero oggi ci sono tutte.