Giovanni TANCREDI + Pino GIORDANO, UGL BASILICATA.jpg“Riteniamo che siamo allo sbando totale e che si possa decretare definitivamente il fallimento dello stato sociale. La Regione Basilicata fa acqua da tutte le parti e non è in grado di fronteggiare le emergenze e le sedicenti tali. Si segue comunque e in gran parte ciò che di negativo l’Italia sta’ offrendo. Si, perché se il terremoto è una triste e pesante emergenza, nel nostro territorio un inverno non può essere annoverato tra le emergenze”.

Su come affrontata l’emergenza maltempo in Basilicata, duro è il commento del segretario generale dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e del segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano.

Per i sindacalisti, “Essere impreparati dinanzi a una nevicata, non riuscire a proteggere e a garantire i servizi basilari quali approvvigionamento idrico, elettrico e di comunicazione in genere telematico e viario, significa non essere uno Stato, una Nazione, un consorzio di uomini pronti al mutuo soccorso. I costi della gestione superano di gran lunga i servizi stessi e paradossalmente non sono sufficienti per il servizio stesso. Per ogni avversità – proseguono Giordano e Tancredi -, il decretare un abusato ‘stato di emergenza’ ha creato il duplice danno di spesa eccessiva e non congrua allo stato delle cose, unitamente a sproporzionati e ridicoli interventi fatti di sterili protocolli e ‘americanate’ evidentemente inadeguate nel momento dell'effettivo bisogno. Per l’Ugl, inoltre, non da meno è anche il business creato attorno alle emergenze, che vedrebbe spesso per protagonisti personaggi di dubbia moralità, camaleonti dell'affare legato al mondo della politica. Se nel resto d’Italia si assiste alla lettura dei disastri, di come sia facile mostrare leggi e norme, utili più a garantire posti di lavoro adeguati ai protetti della politica, siano inadeguate e, magari anche disegnate per far arricchire il furbo di turno, nella nostra Basilicata le province di Potenza e Matera non hanno più gli strumenti per garantire la basilare viabilità perché distrutte nei servizi ma non nella gestione politica (carte, carte e carte!): servizi oggi demandati a una privatizzazione ormai fallimentare. Un Acquedotto, quello LUCANO, che fa ‘acqua’ da tutte le parti non riuscendo a far fronte a giorni di possibile freddo per queste latitudini: materiali carenti? Mediocrità della messa in opera dove in interi paesi le rotture sono all'ordine del giorno? Speculazione delle ditte appaltatrici? Non sappiamo ma a noi dell’Ugl, piacerebbe che la Magistratura indagasse perché non è giusto. È il fallimento della concezione della  Regione – Azienda – concludono Tancredi e Giordano -, la politica non sta prendendo le distanze da tutto questo, anzi quotidianamente contribuisce a individuare sempre più elementi da inserire in un paniere. Bisognerebbe riflettere sui concetti basilari di Stato, Politica, Umanità, Economia perché al cittadino non deve restare il dubbio di essergli stato rubato il futuro, il futuro di un popolo lucano abituato a vivere in tranquillità”.