GREENACT1.gif

In Basilicata la vittoria del NO al referendum costituzionale è stata ampia e netta: al NO sono andati il 65,89% dei voti contro solo il 34,11% del SI. Ha vinto la democrazia sull’arroganza. Secca e inappellabile è la bocciatura da parte dei cittadini lucani sia della modifica scellerata della Costituzione sia dei suoi proponenti e sostenitori: Renzi, il PD  e il suo rappresentante locale, l’ex “gladiatore” di Lauria, Marcello Pittella, da parte dei cittadini lucani.

Anche il popolo lucano non ha abboccato all’amo delle promesse e delle favolette del pinocchio e “piazzista di pentolame” di Rignano: difendendo la Costituzione, i cittadini lucani hanno scongiurato che il Governo centrale avesse esclusiva disponibilità del bellissimo territorio lucano: con la clausola di supremazia (o di “sudditanza”, come l’abbiamo chiamata in tutti i nostri incontri tenuti in lungo e in largo per la Basilicata) sarebbe diventato impossibile per le comunità locali opporsi a trivellazioni, immondezzai e scorie nucleari. I lucani hanno affermato con forza la loro voglia di scegliere i propri rappresentanti in Senato e le sorti della Basilicata, Pittella e il PD lucano che hanno sostenuto il Sì non rappresentano più la volontà di un popolo che si è dimostrato sempre più informato, arrabbiato e che chiede da tempo un vero cambiamento.

Il M5S Basilicata è stato protagonista di questa estenuante ma entusiasmante campagna referendaria. Negli ultimi mesi abbiamo girato in lungo e in largo, in bici, a piedi, in camper, tutta la nostra meravigliosa regione. Abbiamo incontrato persone meravigliose in tantissimi paesi, siamo stati tra la gente, nelle piazze, nei mercati, non ci siamo rinchiusi nei teatri, non abbiamo utilizzato voli o elicotteri di stato spendendo soldi pubblici come fatto da Renzi per venire a Potenza e Matera a vendere fumo.

Abbiamo visto e toccato con mano l’orgoglio dei lucani, la loro la dignità e il loro desiderio di un vero e improcastinabile cambiamento che deve continuare anche e soprattutto dalla nostra regione. Tutto ciò nonostante ancora una volta si siano messi in moto gli ingranaggi delle clientele, delle intimidazioni, dei ricatti occupazionali.

Siamo orgogliosi del lavoro svolto in questi mesi e del risultato straordinario ottenuto, che è un segnale di sfratto diretto e a chi si è speso per il Sì, bloccando l’Italia per due anni, e a Marcello Pittella, che deve prenderne atto e rassegnare le sue dimissioni.

I Portavoce del M5S Basilicata