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IProtocolloLomutiDapPercorsi.jpgn questi giorni è stato siglato a un progetto inerente il mondo carcerario, con il quale si propone un percorso riabilitativo in grado di promuovere la rieducazione dei detenuti attraverso il Programma di educazione alla pace (PEP) ideato dalla Fondazione di Prem Rawat.
Il documento ha visto l'approvazione da parte del Ministero della Giustizia–Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), a seguito dell'incontro tenutosi presso il Senato della Repubblica organizzato dal senatore Lomuti, membro della commissione giustizia, alla presenza del Ministro Bonafede e dell'ambasciatore di Pace Prem Rawat.
Si tratta di un documento finalizzato alla diffusione del Programma di educazione alla pace all’interno degli istituti penitenziari Italiani, già utilizzato con successo a livello internazionale come strumento di riabilitazione nelle strutture carcerarie di diversi paesi nel mondo.
Il Ministro della Giustizia ha riconosciuto l’importanza del Programma, affermando che verso i detenuti viene attivato “un percorso di ripensamento sui propri comportamenti, di assunzione di responsabilità e acquisizione di nuova consapevolezza, in funzione del rientro in società, che, come tale, può diventare un’esperienza educativa capace di formare cittadini consapevoli e aperti alla speranza di una vita migliore".
Secondo il Senatore M5S, rieducare i detenuti rappresenta un interesse di tutta la società e che la rieducazione all'interno degli istituti di pena permette di correggere la propensione antisociale, oltre che di adeguare il comportamento alle regole della convivenza civile, favorendone il reinserimento nella società.
Il fine ultimo del programma oggetto del protocollo d'intesa, è quello di una diminuzione importante del tasso di recidiva dei soggetti detenuti una volta riacquistata la libertà.
Lomuti ha annunciato che si darà inizio al Programma negli Istituti di pena italiani non appena lo consentirà l'attuale pandemia.