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sciopero_Movimento_Salviamo_le_Bufale.jpgRiprende lo sciopero della fame. Inizia Fabbris, il portavoce, insieme agli allevatori.

“Dalla politica tutto tace e allora, come annunciato, riparte lo sciopero della fame”, ha dichiarato il portavoce del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino confermando che in queste ore sono state assunte le decisioni operative per sostenere la nuova iniziativa del Movimento Salviamo le Bufale e che sta procedendo speditamente il lavoro organizzativo per attuarle.
Tre gli obiettivi della fase della mobilitazione che si apre da oggi.

Il primo è quello di sostenere ed estendere la campagna di informazione nazionale e internazionale perché i cittadini italiani ed europei sappiano la verità su quanto sta accadendo e sui rischi che corrono; la campagna “Ti piace la mozzarella? Allora salviamo le bufale!” sarà accompagnata da due petizioni. Quella già in corso al Presidente della Repubblica e quella che verrà lanciata nei prossimi giorni in 6 lingue diverse che chiede all’Europa di intervenire urgentemente.
Il secondo è la richiesta di incontro urgente ai Ministri dell’Agricoltura e della Salute (più volte inutilmente interpellati in questi mesi) perché rispondano alle richieste avanzate dal territorio e dagli allevatori; richiesta accompagnata da un appello ai Parlamentari ed alle forze politiche perché “dicano una parola chiara su quanto sta accadendo nel Casertano”.
Il terzo è ottenere dal Presidente Vincenzo De Luca le risposte che finora non ha dato (sospensione del Piano per riaprire il confronto per la condivisione, riapertura del confronto direttamente in Presidenza, sostituzione della struttura degli esperti che ha già fallito nella gestione del vecchio piano e che non offre condizioni di garanzia per soluzioni efficaci e condivise).
Per ottenere questi tre obiettivi si avvia con oggi una fase nuova della mobilitazione che porterà a tenere nelle prossime settimane una Manifestazione a Roma chiamando alla partecipazione il territorio e gli allevatori casertani sugli obiettivi specifici della vertenza territoriale ma, anche, tutti coloro che si riconoscono nell’obiettivo di rivendicare con forza un modello agroalimentare fondato sulla conversione agroecologica, la valorizzazione e i diritti del lavoro, dei nostri allevatori, agricoltori e braccianti contro e oltre la deriva di un Made in Italy fatto di marchi speculativi e industriali che cancella la storia e le ragioni della nostra storia agricola. Rischio che diventerà certezza per gli allevatori di Bufala Casertani se non si porrà urgentemente rimedio alle distorsioni contenute nel nuovo Piano della Regione.
Dopo aver depositato nei giorni scorsi i ricorsi al TAR contro il Piano, il percorso si sviluppa ulteriormente con il Nuovo Sciopero della fame che si avvierà da domani sera alle 20 in occasione di una assemblea pubblica nella Sala Consiliare del Comune di Casapesenna e che sarà scandito da una fitta agenda di iniziative. Iniziative che verranno annunciate in un comunicato dettagliato nella mattinata del 18 maggio.

IL nuovo sciopero della fame sarà realizzato direttamente da Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino, Presidente Onorario nazionale di Altragricoltura e portavoce dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare. Fabbris sarà affiancato da una serie di allevatori che si alterneranno impegnando un vasto numero di imprese del territorio.
Gianni Fabbris, annunciando che l’Evento Pubblico che si terrà nella Sala Consiliare del Comune di Casapesenna  il 18 sera alle ore 20 ( solo uno degli incontri che si terranno nei comuni nei prossimi giorni) sarà anche l’occasione di presentare le altre persone che con lui sosterranno lo sciopero della fame, sottolinea: “Nostro obiettivo è riportare a serenità il rapporto fra istituzioni e allevatori ricostruendo un clima di fiducia e collaborazione venuto meno . Perché questo sia possibile occorre aprire un confronto vero e non quella pantomima che la Regione sta mettendo in scena chiamandola – comitato per la trasparenza -; la fiducia si ricostruisce con la trasparenza e la responsabilità e riconoscendo che il vecchio piano ha fallito e il nuovo non può essere in continuità. Noi abbiamo responsabilmente e senza equivoci messo in campo le proposte di soluzione. Stiamo ancora attendendo le risposte “.