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Il 28 e il 30 giugno all'Auditorium Centro Sociale "P. Sacco" due riscritture dei melodrammi "La Cenerentola" e "Don Giovanni" pensate per avvicinare i ragazzi al linguaggio dell'opera

RIONERO IN VULTURE (PZ) – Prosegue il cartellone di appuntamenti di “Chi è di scena?”, la tradizionale rassegna annuale con gli allievi e le allieve de La Scuola sull’Albero di Melfi, la scuola di teatro della Compagnia teatrale L’Albero guidata da Alessandra Maltempo e Vania Cauzillo. Per la sezione speciale dedicata all’opera lirica, in scena due spettacoli ispirati ai melodrammi “La Cenerentola” di Rossini e “Don Giovanni” di Mozart, in programma rispettivamente martedì 28 giugno e giovedì 30 giugno all’Auditorium Centro Sociale “P. Sacco” di Rionero in Vulture. Ingresso agli spettacoli alle ore 20.30, sipario alle 21.00. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero di telefono 349/8243232 o scrivere all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
“La Cenerentola” di Gino Marangi e il “Don Giovanni” di Laura Grimaldi sono produzioni originali di Community Opera, il metodo basato sulla co-creazione con le comunità per la promozione del linguaggio dell’opera in contesti territoriali marginali. Dopo il riconoscimento del Ministero della Cultura ricevuto da L’Albero come compagnia professionale nell’ambito “promozione musica per la coesione e l’inclusione sociale”, allievi e allieve della Scuola sull’Albero, sotto la direzione artistica della cantante, attrice e regista Alessandra Maltempo e il coordinamento degli attori e formatori Gino Marangi e Assunta Gastone, hanno partecipato a un lavoro di ricerca sul linguaggio dell’opera, che, partendo dal repertorio, ha portato gradualmente alla scrittura di nuove opere.
“La Cenerentola” di Gioachino Rossini è la sua opera buffa più popolare. La storia tiene dentro tòpoi e personaggi della fiaba (orfani, principi e matrigne) e i meccanismi comici tipici dell’opera buffa (travestimenti, scambi di persona), pur depurata dell’elemento magico. Il testo dello spettacolo, tuttavia, è una trasposizione contemporanea della storia in un contesto molto familiare a quello degli allievi: il mondo del teatro. Ecco allora che il patrigno Don Magnifico diventa il capocomico di una compagnia, le sorellastre le due prime attrici, Cenerentola la trovarobe tutto-fare, il precettore Alidoro una sarta, il principe il regista di un film in cerca della sua protagonista.
Nuovi personaggi e contesto si svolgono parallelamente a quelli originali. Le scene recitate si alternano a quelle musicali dell’opera, in cui arie, duetti e concertati si animano con gesti e azioni, permettendo ai personaggi del testo di Gino Marangi di sovrapporsi a quelli dell’opera rossiniana. Lo spettacolo celebra non solo ‘il trionfo della bontà’ (come riporta il sottotitolo del libretto), ma tocca anche temi vicini ai ragazzi come il talento, il sogno e l’importanza della figura del mentore. Regia di Alessandra Maltempo e Gino Marangi, laboratorio e messa in scena di Alessandra Maltempo e Assunta Gastone.
Nel “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart si mescolano elementi comici e drammatici, trasformando un libertino, un impostore, un assassino, un ateo, in un eroe tragico. Sulla sua figura e sul suo invito a ribellarsi, un gruppo di venti allievi dei corsi di Potenza e Melfi, ragazzi e adulti, ha condotto un’indagine drammaturgica, ma anche filosofica, letteraria, psicologica. Il materiale scaturito dai laboratori è stato poi trasformato dalla drammaturga Laura Grimaldi in un testo i cui nuclei tematici ruotano sempre intorno a un momento musicale preciso dell’opera.
Lo spettacolo prevede una messa in scena corale in cui il protagonista e tutte le altre figure dell’opera diventano interscambiabili, passando da un attore all’altro, per sottolineare un meccanismo a specchio in cui tutti i personaggi non sono altro che l’immagine proiettata di noi stessi. Quello di Don Giovanni non è quindi il diario di un seduttore, ma un manifesto di violentissima libertà in cui sangue, sesso e morte si impastano alle risa, alla burla, al divertimento. Regia di Alessandra Maltempo, laboratorio e messa in scena di Alessandra Maltempo e Assunta Gastone.