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La festa di San Rocco è una devozione molto popolare a Ferrandina, come in tanti altri comuni della Basilicata, la festa rappresenta un appuntamento per la Comunità residente e i tanti emigranti e fuori sede che ritornano abitualmente ogni anno, per abbracciare i propri cari, ma anche per respirare l’aria natia e per rivivere momenti della festa pregna di significati e di ricordi del passato.
Non a caso, Nicola Caputi, nella sua pubblicazione “Cenno storico sull’origine, progresso e stato attuale della città di Ferrandina” edito nel 1870, cita: “Nella ricorrenza di San Rocco la statua era accompagnata da fedeli con piedi scalzi e recinti di catene di ferro, in memoria di quelle tollerate con pazienza nella prigionia sofferta”.
Resta ancora oggi, la vecchia tradizione di far benedire dei canestri di pane che poi vengono distribuiti, per devozione, alle persone convenute alla cerimonia, mentre le donne che a piedi scalzi seguono la processione del Santo Patrono, portando nei canestrini, arti di cera, per ringraziamento a San Rocco dell’avvenuto miracolo o per implorare la guarigione.
Nella nicchia di San Rocco era presente, fino a qualche tempo fa, un quadro a ricordo di un miracolo del
Santo, la guarigione di una malata di Tolve.
La leggenda narra che, alcuni si dicevano incuriositi dalla presenza continua dalla mattina alla sera di una devota di Tolve, considerato che fortissima è la devozione a San Rocco, anche in quel paese, gli chiesero il perché di quella presenza, la candida risposta fu che, aveva sognato San Rocco di Ferrandina, il quale gli annunciava la sua completa guarigione dal suo grave malanno.
Nell’arte invece, il Santo è raffigurato come un pellegrino con bastone, cappello, stivali e sulla propria coscia una piaga prodotta dalla peste, talvolta è accompagnato anche da un cane, mentre si allontana un po’ dalla iconografia, il dipinto del Giorgione, conservato nel Museo del Prado a Madrid, in cui è raffigurato San Rocco davanti alla Madonna col bambino.
Quest’anno a Ferrandina, come di consueto, il 16 agosto si ripeterà la consegna delle chiavi della città al Santo Patrono, seguirà la santa messa presieduta dall’arcivescovo di Matera-Irsina Antonio Giuseppe Caiazzo, in Piazza Plebiscito, mentre, subito dopo, si procederà con il corteo della processione per le vie della città.
Le luminarie, i complessi bandistici locali “Ernesto De Martino” e “Armonie Lucane” più due complessi pugliesi “Città di Conversano” e “Francavilla Fontana”, faranno da cornice alla festa con i loro concerti, il 18 agosto invece, ci sarà l’esibizione di “Ron in concerto” con l’ensamble “Sinphony Orchestra”, per deliziare gli appassionati sia di musica sinfonica che moderna, chiudendo così i festeggiamenti in onore del Santo patrono di Ferrandina… San Rocco.
Enzo Scasciamacchia