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Il Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, del quale la Rete dei Piccoli Comuni del Welcome è componente fondatore, sarà a Leopoli, in Ucraina, dal 24 al 26 ottobre prossimi. Obiettivo, il dialogo tra i Sindaci italiani e quelli Ucraini per un “gemellaggio” che aiuti la ripresa dopo la fine, speriamo imminente, del conflitto.
Dopo i primi due viaggi – a maggio e a giugno – e la marcia nonviolenta a Kiev dell’11 luglio 2022, il MEAN-Movimento Europeo di Azione Nonviolenta tornerà in Ucraina.
Dal 24 al 26 ottobre 2022, infatti, la delegazione del MEAN sarà a Leopoli insieme ad alcuni Sindaci italiani, appartenenti alla Rete nazionale dei Piccoli Comuni del Welcome, che hanno già dato la propria adesione ad un progetto di gemellaggio con alcuni Comuni ucraini per supportare il grande lavoro svolto dai Sindaci dell’Ucraina Ovest nell’accoglienza e integrazione degli “sfollati interni”, provenienti per lo più dall’Est del paese sotto assedio.

Oltre ai Sindaci del Welcome, il MEAN chiede anche a tutte le Sindache e a tutti i Sindaci italiani di unirsi al viaggio e al progetto di gemellaggio con i Comuni ucraini.
«Costruiamo alleanze per una società nonviolenta attraverso la relazione tra le comunità italiane ed europee e le comunità ucraine dell’oblast' di Leopoli», dice il portavoce del MEAN, Angelo Moretti, che precisa «Insieme ci occuperemo di come sostenere l’accoglienza degli sfollati interni dell’Ucraina nei piccoli comuni dell’Ovest; di come sostenere la ripresa del turismo, dell’economia e della formazione giovanile. Non possiamo fermare la guerra, ma possiamo inventarci ogni strada per far avanzare la pace».

L’ospitalità sarà garantita, per un massimo di trenta partecipanti, dal Seminario greco-cattolico di Leopoli.
Le Sindache e i Sindaci che volessero partecipare al viaggio possono scrivere a questo indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il MEAN è un progetto formato da 35 organizzazioni della Società civile italiana riunite per creare un ponte di dialogo solido tra Società civile europea e Società civile ucraina e, se sarà possibile, anche russa, per chiedere insieme all’Unione Europea di assumere la guida dei negoziati, perché si arrivi ad una tregua immediata.