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Lettera aperta del Consiglio degli Studenti dell’Università della Basilicata al territorio lucano

Come Consiglio degli Studenti dell’Università degli Studi della Basilicata, organo consultivo della governance dell’Ateneo lucano, ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra posizione dopo gli ultimi “paginoni” usciti sulla carta stampata durante la settimana appena trascorsa. La nostra Unibas ha sicuramente dei problemi e, come in tutte le università, essi sono più o meno evidenti. Ci dispiace tuttavia vedere come in molti casi escano all’esterno delle sedi universitarie soltanto gli aspetti negativi, senza far emergere tutte le buone pratiche che, seppure a volte nascoste, ci sono eccome. All’interno dell’Ateneo lucano lo studente resta comunque centrale e ha la possibilità di cogliere numerose occasioni, sia a livello di opportunità offerte sia dal punto di vista della crescita personale. È vero, alcuni corsi di studio avrebbero bisogno di un miglioramento che li renda più appetibili per quelle che sono le professioni del futuro ma dov'è il solido tessuto economico in grado di generare successivamente proposte di lavoro per i nostri laureati? Sono ancora poche e non estremamente differenziate. I problemi ci sono, ci sono stati e ci saranno sempre ma è ora che tutti gli interessati si siedano attorno a un tavolo e ne discutano in maniera costruttiva, piuttosto che limitarsi ad alzare polveroni e polemiche sterili per procacciare palcoscenici politici. Fa riflettere il fatto che per molti l’Unibas sia più un problema da risolvere che un’opportunità per il territorio. Le amministrazioni comunali (soprattutto quelle dei comuni che ospitano le tre sedi dell’ateneo) sono sempre molto celeri nel parlare di integrazione dell’università all’interno del tessuto sociale e produttivo del territorio ma, a prescindere dal colore politico, esse risultano molto lente nell’attuare qualsiasi tipo di azione per renderlo reale. Basti pensare al protocollo d’intesa Unitown, nato proprio per rafforzare la coesione tra città di Potenza e Università, ad oggi non ancora costituito dopo quasi quattro anni dalle prime riunioni tra le parti, compreso il Consiglio Studenti Unibas. Riguardo alla città di Matera si propone invece l'istituzione di un canale di comunicazione e dialogo per integrare il polo universitario all'interno della città. La domanda che ci poniamo è dunque questa: come sarebbe la nostra Regione se l’università sparisse nel nulla? Come si invertirebbe il fenomeno dello spopolamento e della fuga dei giovani che stiamo vivendo in Basilicata? Invitiamo tutti a interrogarsi su questi temi ed esortiamo i centri di responsabilità competenti a predisporre e rendere definitivamente operativi questi tavoli di discussione con tutti gli attori ovvero scuole, università, comuni e regione. Noi siamo pronti a metterci in gioco.