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Il risultato elettorale parla chiaro: la sconfitta per il PD è stata netta.
Sin da quando eravamo bambini abbiamo sempre associato la Sinistra al lavoro, alla difesa dei lavoratori e dei giovani, alla difesa degli ultimi e dei più deboli.
Evidentemente qualcosa è andato storto. Il PD non solo ha perso l’appoggio dal basso ma ha persino assunto il ruolo di “potere forte”.
Oggi i giovani, gli operai, gli insegnanti, i più deboli, votano Cinque Stelle e Lega. I “padroni” e gli imprenditori votano PD. L’ascesa politica del Movimento 5 Stelle e della Lega si può e si deve attribuire anche al PD. La nostra generazione  è rimasta aggrappata ai racconti e alle foto sbiadite di Berlinguer,  non riconoscendosi più in questa classe politica. Con una forza politica di sinistra coesa e coerente, quale il PD ha il dovere di essere, non avremmo mai assistito a questa crescita smisurata dei Cinque Stelle e della Lega.  Ci siamo trincerati nella nostra torre d’avorio. Abbiamo perso il contatto con la realtà e con le problematiche quotidiane delle persone, ancorati nei palazzi di potere. Le sezioni, luogo storicamente di incontro, di discussione e di proposte, non esistono più se non in occasione e in prossimità delle elezioni. Abbiamo abbandonato le piazze, i banchetti, il rapporto con le persone.


Per ridare credibilità al Partito Democratico è necessario che si ritorni a fare la Politica per la gente e fra la gente. C’è bisogno di un Partito che parli dei problemi reali delle persone e che cerchi tutte le possibili soluzioni agli stessi, sempre, 365 giorni l’anno, e non solo in sporadiche occasioni di campagne elettorali. Occorre ritornare nelle piazze, avere il coraggio di guardare le persone negli occhi e riacquistare quella credibilità ormai persa. C’è bisogno di un Partito che riapra le porte delle proprie sezioni per discutere e confrontarsi e che sia aperto a tutti e non solo a pochi eletti. Un partito impegnato solo in esercizi di autolesionismo e chiuso nelle proprie stanze non serve a nessuno. Il nostro contributo spinge logicamente, anche e soprattutto, nella direzione di un rinnovamento e di un cambiamento chiaro, evidente e consistente degli organi decisionali di tutti i livelli, perché l’apertura la si ottiene anche attraverso il coinvolgimento delle energie più fresche e abili. Non possiamo più pensare che siano i giovani ad occuparsi del proprio futuro se restano sempre chiusi fuori dalla porta e devono spingere per entrare. I giovani fuori da quella porta escono e vanno altrove. E’ giunto il momento che i giovani si riapproprino della Politica e del Partito Democratico, per esserne gli assoluti protagonisti. Basta con questo ruolo da comparse. Basta stare tra la platea degli ascoltatori passivi delle scelte altrui . E’ ora di posizionarci dall’altra parte: dalla parte delle proposte e delle decisioni. Ora vogliamo e pretendiamo di essere i protagonisti per ridare credibilità ad una politica che parla dei giovani e dei più deboli ma non parla più ai giovani e ai più deboli.
E’ giunto, pertanto, il momento di una nuova stagione politica in cui i giovani siano il perno del partito e della politica. I Giovani Democratici di Policoro intendono agire in tal senso. Lo slogan da seguire è “Meno sussurri e più grida”. Grida di partecipazione, di responsabilità, di verità e di lotta comune. A breve saranno presenti in piazza con banchetti e iniziative per dare un chiaro segnale che la presenza sul territorio, lontano da eventi elettorali, è fondamentale per riprendere il contatto diretto con le persone, ed in particolare con i giovani, e con i loro problemi quotidiani. Inoltre, i GD di Policoro mettono a disposizione  la propria email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;per raccogliere tutte le istanze, le segnalazioni, i problemi che ogni giorno i cittadini e gli studenti di Policoro affrontano,  al chiaro fine di sollecitare l’attenzione dei competenti organi comunali e regionali.
E’ indubbio che la politica ha perso il contatto con la realtà e con le problematiche quotidiane delle persone. Insieme, però, possiamo ridare alla parola “Politica” il suo significato e la sua funzione più pura: ascoltare i problemi quotidiani delle persone e provare a dare possibili soluzioni agli stessi. E per farlo abbiamo bisogno del contributo di tutti.
Perciò, nel semplice ed esclusivo interesse del partito, senza essere animati da logiche di corrente, di parte, di pregiudizio, di astio personale o altro che possa inquinare il senso della bella politica che vogliamo fare, prendiamo atto della sconfitta e chiediamo a gran voce un forte rinnovamento e un ricambio generazionale chiaro, evidente e consistente nel PD.
Ripartiamo dall’opposizione: da oggi abbiamo molti motivi in più per impegnarci ogni giorno e ad ogni livello, per riacquistare credibilità e riaccendere la passione dei tanti compagni e delle tante persone che ci hanno o che ci stanno abbandonando.
Pasquale Labollita (Rappresentanter GD Circolo “E.Berlinguer” Policoro)