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FOTO ARTICOLO TEATRO.jpg“Lo Sposo Sempliciotto” è il nome della commedia, in tre atti, andata in scena, lunedi 29 aprile, al Cinema Teatro Gatto di Trebisacce e proposta dalla compagnia teatrale “Stelle Rosse”. Tanti gli attori, non professionisti, appartenenti all’Associazione culturale “Passaggi” di Trebisacce, che si sono esibiti sul palco in una performance esilarante, elaborata e riscritta da Francesco Mangone e da Jolanda Accoti (aiuto regista). Tra battute e colpi di scena gli spettatori hanno la possibilità di riflettere su vizi e difetti della società moderna, così come sottolineato dalla Presidente dell’Associazione Culturale “Passaggi”, che ha voluto porre l’accento sulla figura della donna, a volte, trattata come “merce di scambio o pedine di una supposta supremazia maschile”. Vincenzo De Paola ha interpretato Gelsomino Patatè, lo sposo sempliciotto, insieme ad altri personaggi ed interpreti, Errico Capestro (Aldo Acciardi), Don Pasquale Patatè (Franchino Campanella), Amalia (Mariangela Elia), Lucia (Carmela Ippolito), Don Alessio (Giuseppe Laudonia), Margherita (Geppina Locuoco), Concettina (Anna Maria Perla), Mastro Paolo (Aldo Acciardi), Don Gennaro Radicò (Lino Rizzo), Il Brigadiere (Fausto Somma),Voce fuori scena (Francesco Cuzzocrea). La trama racconta di un matrimonio, tutt’altro che felice, tra Gelsomino e Lucia, innamorata di un altro uomo, Errico, che per volere del padre e del fratello di Gelsomino, Don Pasquale Papatè, accetta il matrimonio combinato. Gelsomino, uomo molto ricco e benestante, non riuscirà mai a far breccia nel cuore di Lucia, che decide di sposarlo anche in virtù dei consigli della finta baronessa Margherita. Il giorno del matrimonio compare sulla scena Errico che accusa Lucia di non avere risposto alle sue lettere d’amore, in realtà mai ricevute. Dopo averle dichiarato tutto il suo amore, i due decidono di fuggire insieme e coronare il loro sogno d’amore. Amor omnia vincit, ma sono le tante le figure che spiccano in questa commedia esilarante che ha intrattenuto e divertito il pubblico. La donna da sempre considerata “sesso debole” riesce a riscattarsi, divenendo la vera artefice del proprio destino. Emergono vizi, virtù e sentimenti di una società, che allietando lo spettatore, raccontano uno spaccato di vita. Una cornice perfetta quella del teatro che coinvolge, ed a volte, emoziona gli spettatori presenti.
Antonella Domenica Gatto