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IL “FATTORE TONINO*”
C’è un numero che non mi fa dormire la notte ed è il numero 45.  
Mentre in Basilicata si discute ancora di dimensionamento scolastico eseguendo una sorta di “guerra tra poveri”, c’è idealmente un ragazzo che si chiama Antonio, che in famiglia chiamano Tonino, che da quelle scuole lucane, a giugno prossimo, finirà il quinto superiore e a settembre prenderà un pullman che lo porterà via da questa Regione.
Tonino partirà per studio, qualche altro Tonino partirà per lavoro, ma ciò che li accomuna è che molto, troppo spesso, se ne andranno per non fare più ritorno in Basilicata se non a Natale e forse una settimana per le ferie ferragostane.
I pullman che si riempiono ogni anno di tanti “Tonino” che di sicuro non torneranno, non sono certo pochi, sono tristemente ben 45.
Ed ecco spiegato il numero 45.
A dircelo, è uno studio della nota CGIA di Mestre (Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre) che ha calcolato che solo negli ultimi 10 anni i giovani sono 23mila in meno, passando da 135.895 a 113.064 calcolando i lucani tra i 15 anni e i 34.
Oltre al danno…la beffa, anzi…le beffe!
Intanto…quei ragazzi “fuori sede in esilio”, una volta giunti a Bologna, Milano, Roma, Ferrara, Perugia, Pisa e Firenze per pagare il caro fitto e il carovita, ogni mese riceveranno un bonifico da parte dalla famiglie della Basilicata che impoverirà sempre più questa Regione e ne arricchirà altre.
Inoltre…se il sostentamento agli studi universitari ogni famiglia lo mette in conto per i propri figli, il vero dramma è che molto spesso quel bonifico detratto da pensioni e stipendi lucani quelle famiglie saranno costrette a mandarlo in molti casi ancora in quelle città del nord anche terminati gli studi, perché con gli stipendi da neolaureati spesso non permette di campare da soli in città più “evolute” delle nostre.
La Basilicata è una terra che sa accogliere, ospitare e coccolare i visitatori facendoli innamorare per sempre, ma è anche una terra che non è capace di trattenere i propri figli perché ancora non è in grado di trovare le ragioni di far stare insieme le varie anime dei suoi territori. Un popolo fatto di gente buona ma che è stata volutamente “anestetizzata” per più di un trentennio da una classe politica che è stata capace di mettere sotto scacco il popolo lucano attraverso l’assistenzialismo e tutti quei tipi di politiche capaci di far andare i padri con il cappello in mano dal politico di turno per cercare una raccomandazione per il proprio figlio/a, senza sapere che attraverso quella raccomandazione si rende
schiavo un popolo e si tarpano le ali ai lucani che, per non piegarsi a questo sistema, prenderanno uno di quei 45 pullman.
45, appunto!