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Il Parlamento europeo ha approvato, mercoledì scorso 24 aprile, le modifiche alla Pac (Politica Agricola Comune).

Il nuovo Regolamento riguarderà la riduzione degli oneri per gli agricoltori, comprese diverse deroghe alle 'Buone condizioni agronomiche e ambientali', e entrerà in vigore entro giugno prossimo dopo l’approvazione da parte del Consiglio Agricoltura che si terrà il 29 aprile prossimo a Lussemburgo.

Con 425 voti a favore, 130 contrari e 33 astenuti, gli eurodeputati hanno apposto il loro sigillo alle proposte presentate dalla Commissione Ue lo scorso 15 marzo dopo mesi di durissime proteste degli agricoltori europei nei Paesi membri e a Bruxelles.

Ecco i punti principali delle modifiche apportate: dopo la deroga temporanea per tutto il 2024 ai terreni incolti, la revisione prevede di eliminare completamente la destinazione di una quota minima di terreno coltivabile ad aree non produttive pur mantenendo la protezione degli elementi paesaggistici esistenti. Poi, c’è l’esenzione per le aziende agricole sotto i 10 ettari dai controlli di condizionalità e dalle sanzioni, una misura che riguarda il 65 per cento dei beneficiari della Pac ma solo il 10 per cento della superficie agricola totale. Per quanto riguarda i sostegni agli agricoltori si seguiranno tre strade: in primis la Commissione lancerà un osservatorio dei costi di produzione, dei margini e delle pratiche commerciali nella catena di approvvigionamento agroalimentare. In secondo luogo viene proposto il rafforzamento delle norme applicabili ai contratti che gli agricoltori stipulano con gli acquirenti dell’industria alimentare. Infine la Commissione condurrà una valutazione approfondita della direttiva sulle pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare in vigore dal 2021.

“Le semplificazioni su alcune disposizioni della Pac - ha commentato l’europarlamentare del Gruppo Ecr-Fratelli d’Italia Chiara Gemma - rappresentano un'importante vittoria degli agricoltori europei e del governo italiano che in questi mesi si è battuto per dare un messaggio chiaro al settore primario, in controtendenza con le politiche di settore adottate durante questa legislatura. Giorgia Meloni - ha sottolineato Gemma - è stata la leader europea che più ha spinto affinché queste modifiche venissero messe all'ordine del giorno del Consiglio europeo. Per venire incontro agli agricoltori e archiviare la stagione dell'accanimento ideologico e burocratico contro il settore primario, l’Italia ha auspicato fortemente alcune misure, tra cui: la riduzione degli oneri amministrativi; la flessibilità per gli Stati membri nell'attuazione dei piani strategici per quanto concerne le condizionalità green; l’esenzione dai controlli per i piccoli agricoltori fino a 10 ettari.

La Pac - ha concluso l’europarlamentare del Sud - deve essere valorizzata come strumento insostituibile per garantire ai cittadini europei cibo buono e sano in quantità sufficiente e agli agricoltori europei un reddito certo e dignitoso”.

CHIARA GEMMA

EURODEPUTATA CIRCOSCRIZIONE SUD