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italiaincomune.jpgIn campo medico numerosi sono gli studi che hanno messo in guardia dai campi elettromagnetici affermando che sia l’uso prolungato, sia la sola esposizione potrebbero causare effetti collaterali come l’elettrosensibilità, che si manifesta con disturbi quali mal di testa, difficoltà di concentrazione, problemi di sonno, depressione, mancanza di energia, stanchezza e sintomi influenzali. L’aumento del numero di elettrosensibili pone l'attenzione su questo problema sociale. Da tempo l’istituto Ramazzini di Bologna, eccellenza in campo internazionale, ha pubblicato alcuni studi proprio sull’impatto dell’esposizione umana ai livelli di radiazioni a radiofrequenza (RFR) prodotti dai ripetitori e trasmettitori per la telefonia mobile, giungendo a questa importante conclusione: “Sulla base dei risultati, riteniamo che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) debba rivedere la classificazione delle radiofrequenze, finora ritenute possibili cancerogeni, per definirle probabili cancerogeni”. Lo studio evidenzia il rischio, sulla base della tecnologia attualmente in vigore, dell’insorgenza di tumori delle cellule di Schwann (cellule di rivestimento dei nervi) nei forti utilizzatori di telefoni cellulari. Poiché con il 5G si avrà un innalzamento delle soglie limite per i valori di irradiazione, la popolazione sarà esposta ad un inquinamento elettromagnetico senza precedenti; inoltre verranno usate nuove frequenze a onde millimetriche mai utilizzate prima su larga scala che, senza alcuna conoscenza circa i danni per la salute e senza il nostro consenso, renderanno noi e tutto l’ecosistema cavie di un enorme esperimento. Nonostante non siano del tutto chiare le conseguenze di tale tecnologia sulla salute pubblica e seppur molti test di laboratori di ricerca abbiano dimostrato i rischi e il rilevante incremento dei casi di tumore, si è comunque deciso per l’attuazione di questa sperimentazione di massa.
In effetti, sembra che si voglia veicolare solo il messaggio che il 5G sarà una rete super veloce che ci consentirà di godere al massimo di contenuti multimediali omettendo, oltre i rischi per la salute, anche i pericoli per la nostra privacy. Non ci dicono che questa rete di nuova generazione comporterà un importante incremento dei dispositivi connessi e la conseguente centralizzazione dei nostri dati, né che connettendo tutti i dispositivi, dalla casa all'auto, ad un unico account, gli operatori potranno tracciare ogni nostro singolo movimento. Più diventeranno smart le nostre abitazioni e le nostre abitudini, più sarà semplice per chi è in possesso dei nostri dati conoscere i nostri gusti e i nostri spostamenti (ad esempio a che ora ci alziamo, quando ci mettiamo alla guida, che tragitto percorriamo quotidianamente, quale musica ci piace ascoltare e quali film o serie TV guardiamo...).
Insomma, anche la centralizzazione dei dati personali nelle mani di poche aziende è un serio problema da non sottovalutare, ma pare che nessuno se ne stia preoccupando e occupando, come sostiene Filip Chytrý, consulente per la sicurezza dell'IoT presso l'ENISA e Technical sales & Threat Intelligence Director presso Avast, secondo il quale non si sta affatto cercando di tutelare la privacy e la sicurezza dei cittadini.
Visto il possibile pericolo socio-sanitario ed ambientale derivante dall’attivazione della tecnologia 5G, chiediamo al sindaco di Policoro, nella sua veste di massima autorità sanitaria locale, in base all’art. 3-ter del D. L.vo n. 152/2006 ed al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario, che si adoperi con urgenza nel predisporre un’ordinanza al fine di vietare qualsiasi forma di sperimentazione e installazione delle reti wireless di prossima generazione sul territorio comunale amministrato, in attesa della produzione di sufficienti evidenze scientifiche idonee a sancirne l’eventuale, ovviamente auspicata, innocuità. Lo sollecitiamo quindi ad attuare, tempestivamente e concretamente, ogni misura cautelare indispensabile a tutelare la salute dei cittadini (diritto costituzionalmente garantito) recependo gli esiti dei più recenti studi scientifici in materia affinché si riducano i limiti di esposizione alla elettrosmog su tutto il territorio comunale.