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sito_unico_scorie_nucleari.jpgIl 5 gennaio 2021 la Sogin, società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi ha pubblicato, dopo 6 anni, la mappa dei possibili siti di stoccaggio. Da tale mappa si dovrà poi ricavare un sito unico per il deposito delle scorie radioattive, che tali resterebbero anche dopo migliaia di anni. Verosimilmente non è casuale la tempistica di tale sciagurato annuncio, al culmine della più grande pandemia mondiale da Covid-19 e in piena crisi economico-sociale, soprattutto per le regioni del sud Italia. In tale drammatica congiuntura, in molti si lascerebbero fuorviare dalle miserevoli "compensazioni" economiche, quale ristoro alle disastrate attività economiche agricole, industriali e turistiche, già fortemente compromesse. Altro che “Matera 2019, Capitale europea della cultura”, forse oggi suona solo come un'esca beffarda. Un altro specchietto per le allodole è il decantato notevole investimento previsto, circa 900 milioni di euro e la creazione di 4 mila posti di lavoro per 4 anni di cantiere. In un momento di grave crisi economico-sociale da molti potrebbe essere considerato un sollievo, ma successivamente sarebbe solo una condanna a morte per il territorio.

Infatti, nel malaugurato caso si dovesse realizzare il sito unico di rifiuti nucleari, le proprietà immobiliari ed agricole di un vasto territorio non avrebbero più alcun valore. Oltre ai rischi sanitari, anche l’economia agricola, industriale e turistica perirebbe immediatamente. Si indurrebbe l'emigrazione dei residenti e nessuno sarebbe più stimolato a svolgere alcuna attività lavorativa o turistica in questi territori. Sarebbe una catastrofe umana ed economica, incalcolabile e irreversibile.

Il sito unico pare una scelta geopolitica e di guerra: sacrificare una parte di territorio a vantaggio della nazione tutta, così come Niccolò Machiavelli scrisse ne Il Principe.

Giovanni Pastore

Già docente a contratto di Costruzione di macchine all’Università della Calabria

http://www.giovannipastore.it/