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fimmgLa Fimmg (Federazione Italiana Medici di Famiglia di Basilicata), accoglie l’invito del Consigliere Regionale di Forza Italia, Francesco Piro, sull’impegno della Medicina Generale lucana nella campagna vaccinale, rassicurandolo sulla totale disponibilità della categoria a vaccinare non solo gli over 80 anni ma tutta la popolazione lucana nel più breve tempo possibile.
Dopo lo screening sierologico del personale scolastico, dopo l’accordo sui test antigenici rapidi, dopo il contributo fattivo e poco riconosciuto dalla regione sulla piattaforma web COVID, con convinzione abbiamo per primi proposti all’Assessore Rocco Leone un accordo sul coinvolgimento della medicina generale nella campagna vaccinale contro il Coronavirus.
Eravamo così convinti della necessità del coinvolgimento della Medicina Generale nella campagna vaccinale che una bozza di accordo è stata elaborata e inviata dalla Fimmg fin dal 6 gennaio c.a., l’accordo è stato poi sottoscritto il 10 febbraio e non mi risulta ancora adottata la relativa Delibera di Giunta Regionale. Nonostante ciò i medici di famiglia, anche quelli che per motivi personali non hanno dato la loro disponibilità a vaccinare, hanno risposto positivamente alla richiesta dei sindaci e delle ASL di affiancare i cittadini nella compilazione del consenso informato e della scheda anamnestica, documenti necessari per poter effettuare la vaccinazione in totale sicurezza.
Si tenga presente che per l’avvio della campagna vaccinale nelle città capoluogo, fissato per il 22 febbraio, i medici di Potenza sono stati sollecitati dall’azienda sanitaria alla compilazione del materiale cartaceo e alla trasmissione dei contatti telefonici dei pazienti, condizione essenziale per la convocazione, solo mercoledì 17 febbraio; ai medici di Matera la richiesta di compilazione delle schede in formato elettronico è giunta via mail nel pomeriggio di sabato 20 febbraio. Si tratta di un lavoro non di poco conto se si considera che nella sola città di Potenza risiedono 5500 over 80 anni.
Nei piccoli comuni lucani le prime sedute vaccinali hanno visto la presenza costante dei medici di famiglia che, pur relegati a compiti esclusivamente burocratici, sono rimasti a fianco dei loro pazienti. La maggior parte di noi ha dato la propria disponibilità non solo a vaccinare i propri pazienti ma anche a costituire microteam da utilizzare laddove ve ne fosse la necessità.